aggiornamenti da un ponte per…
Se dal punto di vista clinico questa pandemia colpisce con maggiore durezza le persone anziane e, da quello economico, tantissimi lavoratori e lavoratrici in tutto il mondo, sembra ormai chiaro che psicologicamente le persone più danneggiate dalla situazione sono proprio bambini\e e adolescenti: costretti\e in isolamento, in molti casi non possono andare a scuola, né svolgere attività sportive, culturali, ricreative.
Se questa è una situazione che accomuna un po’ tutto il mondo, è anche vero che la pandemia non colpisce ugualmente dappertutto. Crescere a Mosul, in un’ex roccaforte Daesh dilaniata dalla guerra, dalle violenze e dal terrore, non equivale a crescere a New York o a Berlino.
È per questo che siamo particolarmente felici delle tante attività giovanili che stanno ripartendo nella Piana di Ninive, in Iraq. Abbiamo organizzato tanti nuovi corsi, attività sportive e culturali nei nostri centri, rispettando naturalmente tutte le regole di prevenzione anti-contagio. Pallavolo, biliardino, skatebord, corsi di artigianato e lavoro a maglia, visite guidate per riscoprire il proprio patrimonio culturale. Nonostante tutto.
Perchè quando la pandemia un giorno finirà, rimarranno purtroppo tutte quelle odiose disuguaglianze tra popoli.
Noi proviamo a colmarle, giorno dopo giorno, sul campo. Insieme.