da Un ponte per…
Per il nostro lavoroabbiamo conosciuto molte persone siriane e irachene che hanno abbandonato tutto a causa delle guerre.
Chi è fuggito ha ancora bisogno del tuo e del nostro aiuto.
Come Sami, arrivato nel 2013 a Erbil, nel Kurdistan Iracheno. Qui, dove 3 milioni di persone come Sami hanno trovato rifugio, abbiamo aperto 5 Centri Giovanili, mettendo al centro ragazzi e ragazze, e costruendo spazi in cui praticare pace e convivenza.
Crediamo che lavorare oggi con le giovani generazioni, rivendicando con loro diritti e dignità, e rafforzando insieme la coesione sociale, significhi minare alle basi le possibilità che in futuro esplodano nuovi conflitti. L’antidoto migliore alla violenza sono loro, e i sogni che coltivano.
Per questo motivo, abbiamo chiamato i nostri Centri “Officine di Pace”.
Qui 2.250 giovani di diverse comunità, arrivati dopo aver perso tutto a causa della guerra, possono incontrarsi e conoscersi: studiando una lingua, imparando un mestiere e sognando insieme un altro Iraq, libero dalla violenza.
Le Officine di Pace sono nate per ricucire gli strappi e i conflitti tra ragazze e ragazzi provenienti da comunità e paesi diversi, fuggiti dalla guerra, e che oggi si trovano a convivere.
Purtroppo i ragazzi e le ragazze che vivono ogni giorno questa sfida sono molte e molti di più di quelli che riusciamo ad accogliere nelle Officine di Pace. Ma noi non ci arrendiamo.
Il tuo aiuto è indispensabile per poter garantire continuità alle attività delle Officine di Pace e poter accogliere sempre più giovani.
Per questo ti chiedo di starci accanto e fare una donazione, per aiutarci a fare sempre di più per giovani come Sami, dandogli una possibilità per il futuro, costruendo pace insieme.
Adotta adesso un’Officina di Pace.