La seconda ondata in India e in Kerala, report dallo staff di Namaste Wings to Fly 27 aprile 2021
Siamo in stretto e continuo contatto con il nostro staff in India e seguiamo con preoccupazione quanto sta avvenendo con la seconda ondata di diffusione del contagio. Condividiamo l’ultimo report ricevuto sulla situazione generale in Kerala. A breve vi informeremo anche sulla nostra sede in Tamil Nadu.
Ci teniamo a farvi sapere che i bambini delle case famiglia stanno tutti bene. Gli operatori sociali seguono la situazione dei bambini sostenuti nelle loro famiglie d’origine e sono in contatto con altre persone vulnerabili che aiutiamo. Per il momento tutto è sotto controllo, anche se abbiamo dovuto sospendere numerosi progetti. Temiamo però un aggravamento della situazione sanitaria ed economica nelle prossime settimane.
Da fine marzo l’India sta affrontando una seconda ondata di Covid che è molto più grave della prima. Nel nord del paese la situazione è particolarmente drammatica perché i nuovi casi aumentano velocemente e le strutture sanitarie non riescono a rispondere efficacemente. C’è una carenza di letti in ospedale, ossigeno, medicinali e vaccini. Purtroppo molti pazienti muoiono proprio per mancanza di ossigeno e per non essere curati in tempo in ospedale. In quest’ultima settimana si registrano 350mila nuovi casi e oltre 2.500 decessi al giorno. Il picco dell’epidemia è previsto a metà maggio e dovrebbe poi diminuire gradualmente a giugno. I prossimi mesi saranno comunque molto difficili e non è detto che le scuole riaprano il primo giugno, come da calendario scolastico.
In Kerala anche la seconda ondata sta creando enormi problemi. Oggi i casi positivi al giorno sono circa 35.000. Tutti gli ospedali sono in difficoltà e le terapie intensive sono piene. Si prevede che i casi aumenteranno sensibilmente nelle prossime tre settimane. Il governo centrale non vuole dichiarare un lock down perché teme le ricadute economiche e lascia agli Stati regionali la decisione di effettuare delle chiusure. In Kerala per ora ci sono lock down locali, orari ridotti per negozi, mentre da ieri chiudono per un mese i centri commerciali. Nel week end è consentito spostarsi solo per motivi di necessità. Negli uffici pubblici lavora il 50% del personale e il governo ha chiesto di limitare il personale anche nel settore privato ma questo potrebbe essere un grave problema per chi lavora ed è pagato a giornata.
In quanto ONG, il governo ci ha richiesto ufficialmente di collaborare con l’amministrazione locale, per sensibilizzare la gente sulle misure di contenimento del contagio e per programmi di aiuto per l’acquisto di mascherine e altri strumenti di contenimento della pandemia.