Progetto Sudafrica, Yeoville – MAIS ottobre 2020
Qui in Africa la pandemia del coronavirus ha reso ancora più evidenti le tante ombre
del nostro Paese, tra cui la corruzione e le importanti differenze tra classi sociali, più
precisamente tra benestanti e poveri.
Le scuole e molti villaggi sono ancora privi di acqua corrente e gli edifici scolastici cadono
letteralmente a pezzi a causa della totale assenza di manutenzione e all’utilizzo improprio dei fondi destinati alla loro gestione.
A peggiorare la situazione si aggiungono i comportamenti inspiegabili della nostra
popolazione: durante il lockdown circa 200 scuole sono state date alle fiamme da contestatori violenti e da comuni criminali. È come se le persone non sapessero che le scuole rappresentano il futuro di tutti noi giovani, inclusi i loro figli o nipoti!
I casi di contagio sono più che triplicati ovunque ma purtroppo la regione con il più
alto numero di nuovi casi resta proprio il Gauteng, quella in cui è collocata la casa in
cui viviamo, Casa Saint Christophers.
Nei mesi di luglio e agosto qui a Yeoville eravamo tornati a scuola ma poco dopo è
stata nuovamente sospesa l’attività per il moltiplicarsi dei casi di contagio.
Al momento le scuole sono state riaperte ma con una rigida turnazione che
sicuramente permette di mantenere il distanziamento sociale ma che comporta una
presenza in classe quasi inutile, solo 4 giorni al mese!
In quasi tutte le scuole delle township e delle zone rurali, ogni classe arriva ad avere
circa 50 studenti e mantenere il distanziamento è molto difficile, se non impossibile.
Alcune hanno provato a organizzare lezioni online ma molti dei bambini provengono
da famiglie troppo povere per avere accesso alla tecnologia moderna e restano
inevitabilmente indietro!
La nota positiva è che i nostri amici più grandi, quelli che studiano all’università
stanno continuando a seguire le lezioni online con lo stesso impegno: molti di loro
stanno ottenendo risultati eccezionali agli esami e ogni loro successo è una festa per tutti noi e un esempio da seguire!
Un’ultima cosa carina da raccontarvi è stata la visita di Roger, un ragazzo che è
stato nel progetto diversi anni fa e che ora è un adulto sereno, realizzato in famiglia
e nel lavoro. Guardatelo voi stessi in foto il giorno in cui è venuto a trovarci per
donare alla casa famiglia una scorta di alimenti!!
Anche io farò così quando avrò un lavoro tutto mio: non dimenticherò i miei amici e
la casa che mi ha ospitato! E non dimenticherò di certo te, che da lontano hai deciso
di condividere con me il mio percorso e le speranze per il mio futuro!
Kaylon