#sosteniamoilfuturo e ASIA Onlus: giorno 1
Lo scorso venerdì, 13 febbraio, siamo tornati al liceo Rousseau, per incontrare il primo dei gruppi romani impegnati in “Sosteniamo e condividiamo il futuro”, quello guidato da ASIA Onlus.
Arriviamo poco prima delle 15, giusto in tempo per scoprire che l’istituto il venerdì chiude prima, quindi non potremmo usufruire di un’aula al suo interno. Poco male, l’accogliente rotonda su largo Bompiani andrà più che bene.
In attesa che il gruppo si completi, Alessandra, responsabile di ASIA Onlus, spiega come poter rendere sostenibile il sostegno a distanza utilizzando il piccolo budget messo a disposizione. In questa primissima fase, è importante stimolare la fantasia e farsi venire in mente quante più idee possibili.
L’obiettivo di questa giornata, però, è quello di scegliere i due ragazzi tibetani ai quali destinare le borse di studio. Per questo motivo, Alessandra ha portato con sé la lettera di Sunthar, che grazie al sostegno a distanza è riuscito a completare gli studi e a laurearsi in medicina.
Sunthar perse il padre quando frequentava la scuola superiore; la sua famiglia andò così incorno a numerose difficoltà, visto che era l’unico componente che lavorava. Grazie al sostegno a distanza, però, Sunthar è riuscito a proseguire gli studi, capendo quanto fosse importante dare il massimo per migliorare la condizione della propria famiglia.
L’obiettivo del ragazzo, è quello di diventare un dottore, in modo tale da impedire che la malattia che lo ha privato del padre possa colpire altre persone. Attualmente Sunthar è medico di base nel suo villaggio natale, continua a studiare per specializzarsi in medicina tibetana.
Dopo aver compreso quanto è importante la loro scelta, i ragazzi sembrano più partecipativi. Ascoltano le storie degli otto candidati; discutono, ne parlano. Ragionano su quali benefici può portare il loro aiuto, non solo nell’immediato e per una famiglia, ma anche per l’intera comunità dove questi vivono.
La scelta ricade su una femmina e un maschio.
Wan ha 17 anni, vive in una famiglia composta da sei persone nella quale solo il padre lavora e la madre è molto malata. Vorrebbe studiare e iniziare a lavorare per contribuire al mantenimento della famiglia.
Anche Yullha ha 17 anni, la sua famiglia è composta da 3 persone: lui la madre e la sorella. Anche la madre di Yullha è malata, per questo il ragazzo è intenzionato a lavorare sodo affinché possa mantenere la propria famiglia.
Trovati i destinatari delle borse di studio, il gruppo si rivedrà tra un paio di settimane; nel prossimo incontro ci sarà da pianificare il primo evento di raccolta fondi, ce la faranno? Con queste facce, noi crediamo di sì!
#sosteniamoilfuturo