#sosteniamoilfuturo: fine e nuovo inizio
“Ogni cosa bella è destinata a finire”.
Lo sappiamo, è una frase letta e detta in tutte le salse, ma è vera.
“Sosteniamo e Condividiamo il Futuro” è giunto alla fine del suo viaggio e, nonostante l’ovvio dispiacere per il termine di un’avventura così ricca e stimolante, siamo anche contenti.
Non fraintendete, ragazzi di Roma, Imola, Tradate e Mirano ci mancheranno; ci mancheranno le loro idee, la loro voglia di fare e le loro riunioni alla scoperta del volontariato e dell’attivismo civico. Siamo stati onorati di accompagnarli per un anno in questo percorso e siamo contenti di vederli a dodici mesi di distanza presentare i risultati delle loro iniziative con orgoglio.
Lo scorso 20 gennaio, presso la Sala Valdese in Piazza Cavour, abbiamo chiuso l’esperienza di “Sosteniamo e Condividiamo il Futuro”. Oltre ai due gruppi di Roma al gran completo, sono venuti anche due piccole rappresentanze da Tradate e Mirano; i ragazzi di Imola, purtroppo, non sono riesciti a raggiungere la capitale per via di un guasto tecnico al treno.
Come per il progetto, anche nell’evento finale i protagonisti sono stati proprio i ragazzi, che hanno raccontato in prima persona l’esperienza.
Le prime a dare la loro testimonianza sono state Asia, Lara e Valeria per conto del gruppo di Tradate, coordinato da Good Samaritan Onlus.
“Abbiamo accettato un po’ inconsciamente” hanno detto, “all’inizio non avevamo idea di cosa avremmo fatto né di come l’avremmo fatto”. Le ragazze prima di essere coinvolte nell’iniziativa avevano sentito parlare di sostegno a distanza solamente in modo distratto e sfuggevole, raramente si erano interessate alla cosa.
“Sosteniamo e Condividiamo il Futuro” è stato il mezzo per consentire loro di avvicinarsi a questa pratica di solidarietà responsabile e al mondo del volontariato e della cooperazione internazionale in generale.
Il momento più interessante e intenso, a detta delle ragazze, è stata la chiamata via skype con Dorothy e Paska, durante la quale a Federica sono sfuggite alcune lacrime di commozione. È stata la cosa più spontanea, dopo aver visto che tutti i loro sforzi avrebbero avuto un effetto immediato su due loro coetanee in un paese così lontano.
“Il gruppo è diventato molto affiatato, abbiamo stretto dei bellissimi rapporti di amicizia. Questo progetto ci ha aiutato a crescere e ora siamo molto più inclini a questo tipo di iniziative”.
Spazio poi a uno dei gruppi padroni di casa, quello coordinato da ASIA Onlus. Per loro è stato molto difficoltoso potersi sentire con Yullha e Wan, vista l’assenza dei principali social network occidentali in Tibet. Hanno tentato in tutti i modi, ma alla fine sono dovuti tornare alle vecchie lettere cartacee.
“Ringraziamo il coordinamento la Gabbianella e Asia per averci dato l’opportunità di conoscere questa cultura estremamente ricca” ha detto Karina, parlando a nome del suo gruppo.
Proprio la millenaria cultura tibetana è stata una delle caratteristiche più apprezzate dai ragazzi. Conoscere la storia di questo piccolo paese, le sue tradizioni, le sue problematiche e, soprattutto, sentirsi parte di un’organizzazione che lotta ogni giorno affinché storia e cultura di questi territori siano salvaguardati e tutelati è stato per loro motivo di grande orgoglio.
È toccato, poi, ai ragazzi coordinati da Cesvitem, che hanno letto una loro testimonianza sull’iniziativa. Anche per loro, l’iniziativa è stata l’occasione per conoscere e informarsi su un paese, il Perù, nel quale il 25% della popolazione vive sotto la soglia di povertà e dove lo studio è un bene di lusso.
I ragazzi hanno ringraziato per l’opportunità ricevuta, visibilmente commossi ed emozionati hanno ricordato tutta l’energia e la voglia che hanno messo nella vendita di presepi peruviani in occasione delle festività natalizie nella loro città, parlando e informando i concittadini su ciò che facevano.
Come anticipato, il gruppo coordinato da Namastè Onore a Te Onlus non era presente. Fortunatamente, però, la presidente dell’organizzazione Valeria Palmieri è riuscita a raggiungere la capitale, portando i saluti dell’intero gruppo.
Oltre a parlare delle iniziative del gruppo imolese, Valeria ha ricordato il suo ultimo viaggio in India, nel quale ha realizzato le video interviste ai beneficiari del progetto.
“Ho portato loro un po’ di Italia, preparando pane e nutella per merenda” ha detto.
Chiudere il giro di testimonianze è toccato agli altri padroni di casa: il gruppo guidato da Mais Onlus. I ragazzi hanno, in particolare, raccontato le numerose video-chiamate che hanno fatto sugli assi Italia-Brasile e Italia-Sud Africa.
Con Danielle e Makolo si sono sentiti più volte, parlando di tutto: dalla situazione difficile dei due ragazzi sostenuti, alle loro abitudini alimentari, ai loro consumi culturali, fino ad arrivare ai loro sogni e aspirazioni.
Il gruppo romano ha sottolineato come dall’altre parte dello schermo hanno trovato due ragazzi come loro, con gli stessi obiettivi ma con qualche possibilità in meno.
“Una cosa che ci teniamo a dire oggi è che tutti vogliamo continuare il percorso iniziato con Sosteniamo e Condividiamo il Futuro. Per questo aiuteremo il Mais come volontari per le iniziative future”.
Queste parole, pronunciate a chiusura del loro intervento, rappresentano l’eredità più importante di questo piccolo progetto.
Al termine di quest’avventura vissuta e narrata negli ultimi dodici mesi, siamo certi che qualunque strada prenderanno i protagonisti, continueranno a sostenere i valori del volontariato e dell’attivismo civico, condividendo i loro sforzi per migliorare il futuro di chi è stato meno fortunato.
#sosteniamoilfuturo