Stare a casa: ma se quelle mura non sono sicure?
“Stare a casa” è lo slogan che accompagna dal primo giorno l’emergenza mondiale determinata dalla diffusione del virus Covid-19. Alla base, l’idea che l’unico luogo sicuro siano le mura domestiche.
Ma cosa succede se quelle mura sicure non sono, perché al loro interno si consumano abusi e violenze? E se quelle quattro mura non esistono più, perchè oggi “casa” è una tenda in un campo profughi sovrappopolato?
Succede in Italia, dove le richieste di aiuto da parte delle donne ai centri anti-violenza sono raddoppiate. E succede anche in Siria e in Iraq, dove le donne da sempre pagano doppiamente il peso di guerra, sfollamento, povertà diffusa.
Per questo lavoriamo con le organizzazioni locali nei paesi dove siamo presenti per svolgere analisi puntuali dei bisogni e rispondere con tempestività alle urgenze, lavorando al contrasto della violenza di genere in ogni sua forma. Soprattutto alla luce di questa nuova emergenza globale, che costringe tutte e tutti a stare a casa.
Un luogo che, per moltissime donne nel mondo, e tutt’altro che uno spazio sicuro.
Lo raccontiamo qui. Leggi tutto l’articolo >>