Il nostro intervento per fronteggiare il Covid-19 è oggi attivo in Iraq, Giordania, Libano e nel Nord Est della Siria. Paesi con milioni di persone sfollate interne, rifugiate dai paesi confinanti, colpite da conflitti negli ultimi anni e ora da una pandemia che sta provocando gravi conseguenze sanitarie, economiche e psicologiche. In questi paesi abbiamo immediatamente riadattato i nostri progetti. Essere una ong dalla struttura agile, ci ha facilitato nell’adottare risposte tempestive e adattabili al contesto in continua evoluzione. Basti pensare alla Siria del Nord Est: una guerra senza fine scoppiata nel 2011, poi l’aggressione turca dell’ottobre del 2019 e oggi una pandemia che ha colto il paese debolissimo dal punto di vista sanitario e sprovvisto delle strutture ospedaliere necessarie, deliberatamente attaccate durante questi anni di conflitto. Nel Nord Est della Siria, dove mancavano letti di terapia intensiva, abbiamo immediatamente lavorato nella task force regionale per dotare tre ospedali di altrettanti reparti Covid-19 e per fare campagne di sensibilizzazione sulla corretta prevenzione. Oggi la diffusione del virus nel paese sembra essere sotto controllo, per questo oltre al rafforzamento delle strutture ospedaliere stiamo per avviare interventi con le Case delle donne (le Mala Jin), con le quali collaboriamo da anni e che rappresentano spazi sicuri in cui garantire assistenza alle vittime di abusi. L’obiettivo è fornire assistenza alle donne vittime di violenza domestica i cui casi, durante la quarantena, hanno registrato un sensibile aumento. L’Iraq oggi è il paese dell’area dove il virus sta crescendo maggiormente. La nostra capillarità sul territorio, dove siamo presenti dal 1991, ci ha spinto a privilegiare un’azione porta a porta che ci ha permesso di raggiungere anche le zone più rurali per diffondere la corretta informazione sulla prevenzione del contagio. Accanto alla prevenzione, in città come Mosul, Ba’shiqa, Bartella e Qaraqosh, abbiamo distribuito pacchi alimentari per le famiglie che, a causa delle misure di contenimento del Covid-19, hanno visto aggravare la propria situazione economica. |
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