un ponte per… una testimonianza da beirut
“Qui l’acqua è salata, la corrente elettrica salta continuamente: immaginare di potersi proteggere dal contagio da Covid-19 in queste condizioni, è davvero difficile”. Queste parole ci arrivano da David Ruggini, Capo Ufficio di Un Ponte Per a Beirut, mentre attraversa il campo di Shatila, come racconta in questo video.
Le condizioni di vita per le famiglie dentro i campi profughi palestinesi erano già molto fragili prima della pandemia.
Oggi, sono diventate quasi insostenibili. Soprattutto per bambine e bambini, che non riescono ad accedere alla didattica a distanza e vedono il loro diritto allo studio sospeso.
Qui in Libano, Un Ponte Per si è sempre occupata di sostenere il diritto allo studio di bambine e bambini, principalmente nei campi profughi palestinesi grazie ai nostri Sostegni a Distanza: famiglie italiane che accompagnano bambine e bambini palestinesi e siriani nel loro percorso di studio.
“Quando è arrivata la pandemia nel paese era febbraio, e abbiamo dovuto reinventare il nostro intervento. Abbiamo immediatamente lanciato una campagna di raccolta fondi per aiutare le persone a fronteggiare il Covid-19: abbiamo scelto di dare priorità alla distribuzione di pacchi alimentari dentro i campi, perché le famiglie hanno subito gravi perdite di reddito”, prosegue David.
Lo abbiamo potuto fare grazie al sostegno di tante persone che continuano a camminare al nostro fianco anche in questi tempi difficili.
Da oggi il Libano è nuovamente in lockdown, e a pagarne il prezzo più alto saranno ancora bambini e bambine delle comunità più vulnerabili.
Ovunque nascano, le bambine e i bambini sono figli dello stesso mondo.